lunedì 19 ottobre 2015

Diciannovesima tappa: Ezechiele

Ezechiele non è poetico come i precedenti Isaia o Geremia, ma ha diversi elementi di originalità e immagini di grande potenza evocativa. Usa spessissimo delle formule fisse per citare o introdurre gli stessi argomenti. Scrive quasi esclusivamente in prima persona, rendendo più facile identificare la sua voce con quella di Dio e più persuasivo il suo contenuto.
Rispetto ad altri libri profetici il testo è meglio organizzato e si divide essenzialmente intorno alla distruzione del Tempio. Anche qui troviamo gli oracoli, prevalentemente contro Giuda e Gerusalemme, le nazioni, le pratiche paganeggianti, i falsi profeti, l'idolatria, l'infedeltà.
Gli aspetti più peculiari invece sono la visione ed il mimo.
La visione è un'esperienza fantasmagorica con cui Dio comunica con il profeta, solitamente sconvolgendolo. Durante una di queste, una mano gli porge il rotolo delle profezie invitandolo a mangiarlo, per assimilare il messaggio da trasmettere. Ad un certo punto vengono anche descritte delle ruote che per alcuni sono degli UFO (Ez 1,15-18).
La parola del profeta è utile soltanto nella misura in cui è ispirata dallo Spirito, in caso contrario rischia di essere addirittura nociva. Per questo motivo Ezechiele resterà per un certo tempo muto. Non gli resta quindi che eseguire dei mimi! Ad esempio per l'assedio di Gerusalemme egli rimane disteso tanti giorni quanti sono gli anni della colpa d'Israele e di Giuda. Per la sua caduta si rade completamente, poi brucia un terzo dei peli, batte un altro terzo e disperde al vento tutto il resto (i morti durante l'assedio, i catturati e i fuggitivi rispettivamente).
Ah, il versetto Ezechiele 25,17 che Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) recita tre volte nel film Pulp Fiction di Quentin Tarantino:
«Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.»
in realtà è:
«Farò su di loro terribili vendette,
castighi furiosi,
e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguirò su di loro la vendetta».

2 commenti:

mOKa ha detto...

batte i peli? che stranezza per farsi capire...

F/\B!O ha detto...

In effetti non riesco a biasimare chi non capiva questi chiarissimi mimi...