mercoledì 20 maggio 2015

Sesta tappa: Giosuè

Perché Giosuè, perché? Avevi cominciato così bene, con 12 capitoli epici e trionfali, un po' prevedibili forse, ma trascinanti... per poi passarne 9 a suddividere le terre conquistate!
Questo è il primo dei Libri Storici dell'Antico Testamento e prende il nome (una variante di Gesù, che significa "Dio salva") dal suo protagonista. Nato schiavo in Egitto, segue Mosè e si distingue come comandante militare quando il suo popolo viene attaccato dagli Amaleciti. È uno dei dodici esploratori mandati a perlustrare la Terra Promessa: solamente lui e Caleb tornano con notizie ottimistiche e per questo saranno gli unici di quella generazione ad entrare a Canaan.
Al solito, riporto alcuni episodi che mi hanno colpito.
Le acque si dividono nuovamente: al passaggio dell'Arca dell'Alleanza la corrente del Giordano si ferma a destra e a sinistra e resta così per tutto il tempo in cui l'Arca rimane nel letto del fiume. Gli israeliti attraversano il fiume all'asciutto.
Concluso il transito viene celebrata la pasqua ed ha termine la manna dal cielo.
Gerico viene conquistata con una sorta di liturgia militare: l'esercito d'Israele per sei giorni fa un giro quotidiano attorno alle possenti mura della città, poi nel settimo ne compiono altri sette insieme all'Arca. A questo punto danno fiato alle trombe e lanciano il grido di guerra: le mura di Gerico crollano.
Quasi tutte le città conquistate vengono votate allo sterminio, cioè viene ucciso ogni essere vivente e distrutto ogni bottino. Se ho ben capito il senso, questo non viene fatto per mera volontà di distruzione totale, ma perché diventi una sorta di offerta al Signore, per non far dilagare l'avidità e l'ambizione, per cancellare eventuali presenze di idolatria. Ciò nonostante, tante migliaia di morti colpiscono molto.
Ad un certo punto il re di Gerusalemme, spaventato dall'alleanza tra Ebrei e Gabaoniti (avvenuta per altro in modo truffaldino), si unisce ad altri quattro re amorrei per muovere guerra contro di loro per primi, giocando d'anticipo: la battaglia delle cinque armate ante tolkien. Si trova qui uno dei brani più famigerati della Bibbia, usato per confutare il modello copernicano: per prolungare la giornata ed assicurare la vittoria agli israeliti, Giosuè grida: «Sole, fèrmati in Gàbaon e tu, luna, sulla valle di Aialon» (Gs 10,12).
Giosuè, io ti credevo un uomo di pace. E invece.

3 commenti:

mOKa ha detto...

Come è che quella frase confutava Copernico? Cmq comodo combattere così, un giretto e crolla tutto!

mOKa ha detto...

Come è che quella frase confutava Copernico? Cmq comodo combattere così, un giretto e crolla tutto!

F/\B!O ha detto...

I sostenitori del geocentrismo dicevano che è il Sole girare attorno alla Terra e infatti Giosuè grida al Sole di fermarsi.